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Dunkirk, di Christopher Nolan: ne vale la pena?


È difficile da guardare, difficile da sopportare, difficile da commentare e, sicuramente, anche difficile da realizzare (leggere "impopolare").

Dunkirk è un film difficile, a tratti "insopportabile"... Insomma: un capolavoro.

Io forse... potrei essere di parte (se vi manca un pezzo, QUI è dove mi schiero con Interstellar), ma credo che Nolan ci offra ancora una lezione di Cinema: non si scomoda troppo a raccogliere lo spettatore per guidarlo manina nella mano verso una storia, semplicemente lo lancia in due ore di cruda rappresentazione.

Niente storielle quotidiane alla Pearl Harbor, niente trip alla Apocalypse Now, niente esaltazioni alla Bastardi senza gloria. "Solo la guerra".

In effetti... La guerra non deve piacere e ci vuole un certo coraggio a tradurla in entertainment; e ce ne vuole ancora di più se non vuoi divertire.

Ma cos'è la guerra se non angoscia, anonimato ed attese tra episodi di morte... ?
Questi gli aspetti che vengono raccolti come arsenale da regia e mantenuti incessanti: con la colonna sonora (che è più un intero colonnato, data l'imposizione), con la spersonalizzazione dell'uomo e del soldato, con i momenti di paura, noia, speranza e follia che caratterizzano il tempo quando questo rallenta.

Che Nolan non sia per tutti lo si sapeva già... Con Dunkirk, amerete oppure odierete (ma tanto!) la maestria nella realizzazione di un bellissimo non-film (non per come lo intendono ed aspettano la maggior parte degli spettatori almeno).

Non avrete la curiosità di Memento, né la magia calcolata di The Prestige; niente eroi de Il cavaliere oscuro, non l'originalità di Inception né l'avventura di Interstellar. Avrete solo la guerra, vista da un evento per noi lontano, che conosciamo poco.

È talmente ben fatto che scrivere "consigliato" è una scelta impopolare.
Assolutamente da vedere.

V.

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