Il piccolo gioiello mirrorless!
Di cosa parliamo
Tecnicismi in breve:
“Formato pieno”: fa riferimento alle dimensioni del sensore, le fotocamere sul mercato sono spesso categorizzate anche secondo questo parametro (quando spesso leggiamo: APS-C, Micro 4/3, 1”… leggiamo informazioni su un sensore con dimensioni “ritagliate”, rispetto al “formato pieno”, ogni categoria/dimensione di sensori avrà uno specifico “crop factor” che renderà la fotocamera più o meno indicata per determinate utenze). Il formato pieno (full frame) indica un sensore dal formato equivalente alla pellicola 35mm.
“APS-C”: acronimo di Advanced Photo System tipo Classic, è un formato ridotto di sensore, avente dimensioni simili a quelle di un negativo nell'omonimo formato, ora obsoleto. Le misure di tale negativo erano 25,1 × 16,7 mm, con fattore di forma (base:altezza) pari a 3:2. La tecnologia APS-C ha introdotto numerosi vantaggi (minori costi/pesi/ingombri, moltiplicazione della lunghezza focale, maggiore profondità di campo) ed è oggi lo standard più diffuso (questo grazie anche a nuove tecnologie dei sensori, che permettono di ottimizzare il rapporto segnale/rumore, compensando così l’effetto collaterale più rilevante dei formati ridotti: il maggior degrado di qualità delle immagini a sensibilità ISO più elevate). Il fattore di moltiplicazione per le lunghezze focali, nel caso di Sony, è di 1.5 (Es. un 50mm, innestato su un corpo Sony con sensore APS-C, avrà un angolo di campo variato e sarà equivalente ad un 75mm su formato pieno).
Marchio e modello
Concorrenza: al momento del lancio sul mercato di A5100, la concorrenza esterna era di fatto inesistente. Il mercato mirrorless è però cresciuto rapidamente ed è in sviluppo continuo; ad oggi ogni grande produttore offre soluzioni mirrorless ma Sony continua a primeggiare ed a far valere la sua maggiore esperienza con queste tecnologie. Fujifilm, Panasonic e Olympus hanno fatto passi da gigante ed offrono oggi ottimi prodotti (non direi la stessa cosa di Canon e Nikon) anche se difficilmente si riescono a paragonare con i compromessi offerti da Sony (specialmente in termini di form-factor e tecnologie implementate).
Acquisti alternativi: c’è da dire che, restando in ambito mirrorless (un paragone con SLR/SLT non ha molto senso), è difficile trovare un prodotto simile alla A5100 ad altro marchio (trovo personalmente che alcuni modelli di altri produttori siano eccellenti, ma non paragonabili). La stessa Sony offre (con sensore identico) l’eccezionale A6000, che per molti è l’unico vero acquisto alternativo (ad un centinaio di Euro di differenza) e che è anche l’origine di tutte le controversie riguardanti la A5100. Le differenze tra le due però, oltre ad essere importanti, sono anche caratteristiche fondamentali che indirizzano un prodotto (o l’altro) verso target d’utenza più definiti. Nello specifico, la A6000 è equipaggiata con: un mirino elettronico, una slitta per flash/accessori, uno schermo inclinabile a 90° verso l’alto ed a 45° verso il basso, un corpo più importante con diversa ergonomia ed impugnatura, ghiere dedicate, diversi tasti funzione personalizzabili e scatto a raffica fino a 11fps (queste le caratteristiche più rilevanti non presenti sulla sorella minore). La A5100 è, per contro, tascabile (o quasi, sta in tasche comode), superleggera e si rivolge in maniera più diretta ad utenti che si avvicinano alla fotografia o a quelli che, senza voler scendere di livello qualitativo, necessitano di massimizzare la portabilità, di un dispositivo più “social-friendly” o di un secondo corpo a costi contenuti. (Esiste da poco la A6300, evoluzione di A6000, ma costerebbe più del doppio ed implementa funzionalità che sono rivolte ad un target d’utenza molto più ristretto, su tutte: il comparto video con 4K e l’Hybrid-AF utilizzabile con lenti di terze parti tramite smart adapters.)
Rapporto qualità/prezzo: per questo è necessario considerare attentamente il prodotto poichè, oltre alle potenzialità, la A5100 eredita da alcune reflex anche il prezzo, pur sembrando una compattina “point & shoot”. Questa cosa ha fatto storcere il naso a parecchie persone, che non riescono a comprenderla come alternativa di A6000.
Possibilità di utilizzo: tantissime. Non è un prodotto da “lampisti”, o utilizzabile da chi vive tra studio e cerimonie, ma è una compagna di viaggio eccellente ed ottimo secondo corpo per avvalersi, all’occorrenza, di autofocus performante e lunghezza focale “extra”. Per molti che già usano una borsa con corpo camera ed un paio di lenti... sarà anche il tappo perfetto per una seconda lente.
Caratteristiche principali ed innovazioni
Il sensore installato nella Sony A5100 è un CMOS Exmor® APS-C (23,5 x 15,6 mm) da 24.7 MP (24.3 mega-pixel effettivi), affiancato dal processore BIONZ X che gestisce tutto molto bene, mantenendo la risposta della fotocamera sempre reattiva. La tecnologia più importante a bordo della Sony A5100 è sicuramente il sistema di messa a fuoco automatica, di tipo ibrido (“Fast Hybrid AF”) poiché unisce l’utilizzo di due tecnologie diverse di messa a fuoco: quella a rilevazione di fase (179 punti) e quella a rilevazione di contrasto (25 punti). Questo stesso identico sensore (con relativo sistema di autofocus) è stato già adoperato da Sony, con enorme successo, sulla ’eccezionale A6000; con la A5100 Sony rende le stesse potenzialità praticamente tascabili.
Tra le caratteristiche più interessanti di A5100 ci sono anche le possibilità offerte dal comparto video (che offre alta definizione FHD e la possibilità di riprendere nei formati .AVCHD 2.0 / Mp4 / XAVC-S) e lo schermo LCD inclinabile verso l’alto, fino a 180°, utile per scatti creativi e/o autoritratti (agevolati dal software che implementa anche un self-timer).
Come su altri modelli Sony, A5100 ha la possibilità di installare le App (alcune delle quali sono molto interessanti) e supporta funzionalità NFC One touch e Wi-Fi®.
Altra novità introdotta in questo modello del segmento è il touch-screen (divertente e molto utile per i vlogger; la funzionalità del touch è limitata alla messa a fuoco, le impostazioni rimangono navigabili esclusivamente tramite pulsantiera ma sarebbe comunque difficile gestirle diversamente).
La A5100 incorpora un piccolo flash (GN4), che però tornerà utile in poche occasioni, più che altro come fill-in, data la ridottissima portata.
Il tutto è racchiuso in un corpicino da 283g (peso con batteria e supporto di memoria), dalle misure di 109,6×62,8×35,7mm e che mantiene standard qualitativi e potenziale di alto livello, fino a poco tempo fa associati esclusivamente a grosse e costose reflex.
L’ergonomia in genere è ottima: i tasti sono facilissimi da raggiungere, il display e gli sportellini comodi da gestire; l’impugnatura è molto più piccola rispetto a quella su A6000 ma la comodità di questa è soggettiva e varia da mano a mano, personalmente la trovo più comoda (mani di taglia media) poichè stressa di meno le dita che non vengono utilizzate per avvolgere il corpo macchina.
La A5100 è venduta in due diversi kit: uno con corpo macchina e lente PZ 16-50mm F3,5-5,6 OSS ed uno con due lenti, nel quale viene aggiunto un secondo zoom 55-210mm F4,5-6,3 OSS. I kit sono molto convenienti e permettono di prendere, a poco prezzo, due zoom versatili, estremamente compatti, stabilizzati ed in grado di sfruttare a pieno la tecnologia di messa a fuoco. Non si tratta di lenti particolarmente luminose (specialmente il 55-210), ma si dimostrano essere abbastanza preformanti e danno la possibilità di viaggiare leggeri, portandosi dietro praticamente un mini corredo, in grado di coprire un’ampia escursione di lunghezza focale: da buon grandangolo a teleobiettivo spinto. Per fotografia in condizioni di buona luce e risultati entro le aspettative di una “kit-lens”, le lenti offerte nei kit sono un buon affare.
(Sempre in merito ai buoni affari, è da segnalare il trittico di lenti E-mount offerte da Sigma: si tratta di un 19, un 30 ed un 60mm targati “Art”, progettati per copertura APS-C. Le lenti sono economiche, compatte ed offrono qualità ottica molto elevata e bokeh/sfocato molto gradevole, permettendo di sfruttare buona parte del potenziale del sensore della A5100. L’unico limite è rappresentato dall’autofocus, funzionante e reattivo ma senza pieno supporto per il tracking dei soggetti (“4D focus”), essendo la tecnologia Sony funzionante solo in una piccola parte al centro dell’inquadratura).
NB: il 16-50 incluso nel kit base è uno zoom della serie Sony “PZ” (Power Zoom), uno zoom guidato elettronicamente (non meccanicamente come quelli tradizionali) che offre, a fronte di un minimo lag, la possibilità di variare la lunghezza focale sia tramite il classico anello per lo zoom che tramite una levetta sul lato del barilotto; con l’utilizzo dei PZ la lunghezza focale viene riportata in tempo reale sul display e, nel caso di A5100, è possibile comandare lo zoom anche tramite la levetta vicina ai controlli per accensione e scatto (come retaggio di molte compatte). Questo torna particolarmente utile in ambito di videomaking, dove è spesso necessaria un’azione dello zoom più fluida. La lente è anche una delle più compatte di tutta la linea E-Mount (quasi un “pancake”) ed offre una messa a fuoco sorprendentemente reattiva. (Il più rilevante dei difetti di natura ottica è la distorsione, ma questa viene corretta efficacemente in automatico, se si scatta in JPG, o in fase di sviluppo, quando si scatta in RAW, semplicemente applicando il profilo lente dedicato.)
Per l’elenco completo delle specifiche vi rimando alla scheda tecnica sul sito del produttore:
http://www.sony.it/electronics/fotocamere-obiettivo-intercambiabile/ilce-5100-body-kit/specifications 
Altre considerazioni pro/contro
Sono fan di Sony già da tempo ormai, dopo le SLT sono approdato alle mirrorless grazie alla A6000 (che ho adorato ed usato per un annetto) ed ora ho nella borsa principale una A7II (di cui ho scritto qui), ma mi serviva un secondo corpo che andasse anche bene per uscite con fotocamera “a scomparsa”.
La a5100 è per molti versi essenziale: è assente la slitta per flash esterni (caratteristica in linea con la portabilità); sono assenti ghiere tradizionali e selettore della modalità di scatto; la pulsantiera è ridotta al minimo (ma è personalizzabile, e questo aiuta moltissimo) e personalmente avrei gradito almeno un pulsantino in più; inquadrare e comporre è possibile solo tramite live-view del display e l’assenza del mirino si fa sentire (forse più per abitudine che per necessità, è sempre un po’ strano scattare con corpo camera a livello degli occhi) anche se, il più delle volte, il display si comporta in maniera soddisfacente anche in condizioni difficili, grazie alla modalità dedicata alle giornate soleggiate. Le mancanze sottolineate escludono a monte la scelta della A5100 per l’utilizzo in contesti con esigenze specifiche (per i quali, come già detto, ci sarebbe la A6000), ma la piccola mirrorless si difende comunque egregiamente, implementando tecnologie e funzionalità al pari di modelli top di gamma (controlli manuali e semiautomatismi, focus peaking, zebra, ecc..); il sensore restituisce un livello di dettaglio eccezionale, ottima gamma dinamica, notevoli possibilità di crop ed una buona tenuta ad ISO medio-alti.
Ancora, l’autofocus è velocissimo, in grado di permettere riprese sportive ed il tracking di soggetti in movimento, anche in combinazione con lo scatto a raffica di ben 6fps (valido anche per i files RAW).
E la portabilità di tutto ciò… è l’incredibile.
Prove sul campo
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Alla prossima! ;)