Incontrando Michael Nyman
Se, una ventina d'anni fa, qualcuno mi avesse detto che avrei incontrato di persona Michael Nyman, riportandomi il mio primo pensiero a pochi passi da lui... probabilmente non ci avrei creduto.
Nonostante egli abbia raggiunto la popolarità per le musiche di "Lezioni di piano" (lungometraggio pluripremiato del '93), io ho conosciuto la musica di Michael Nyman "solo" nel 1997, immergendomi in GATTACA (uno dei film più belli che abbia mai visto), la cui colonna sonora è, a mio parere, una delle più riuscite opere d'unione, tra immagini e note, mai realizzate.
(Ho dovuto attendere che Christopher Nolan reclutasse Hans Zimmer, dando vita ad Interstellar, per emozionarmi di nuovo in maniera simile).
E così... ho spalancato gli occhi quando, girovagando sul web, ho letto che Michael Nyman avrebbe suonato per un evento pugliese, con posti limitati, ad un'oretta di macchina da casa mia.
Biglietti presi al volo, il 29 giugno, senza neanche leggere tutti i dettagli dell'evento.
22 Luglio 2016, ancora incredulo mi metto in auto per raggiungere Ostuni, quindi il Chiostro di San Francesco, scelto come location per questa tappa della nuova rassegna musicale "PIANOSTUNI".
Il chiostro è modesto ma accogliente, con file di sedie (neanche tante) un po' troppo strette tra loro: per infilarsi nel pubblico bisognava dar fastidio a qualcuno.
Posti a sedere non numerati: rimbalzo da alcuni centrali, un po' distanti, a quelli in quarta fila più laterali, nella speranza di portare a casa qualche foto ricordo ma iniziando subito a chiedermi, insieme ad altri dietro di me, come mai le prime due file fossero completamente vuote...
Presto detto: tutti posti riservati a "vip", che probabilmente non avevano idea di chi stesse per esibirsi, probabilmente di quelli che si ritrovano d'ufficio il bel posto assicurato alla rassegna... solo per essere amici, parenti o "rappresentanti" di qualcuno, anche se poi non han voglia di andarci.
Inizio previsto per le ore 21:00 ma, un quarto d'ora dopo, le prime file erano ancora tutte vuote...
Questo ha fatto un po' innervosire quelli che ci tenevano di più, tra cui il sottoscritto, ed anche un assistente di Mr. Nyman che, dopo un veloce controllo, con un simpatico accento ci ha detto: "chi vuole può venire avanti, se altri arrivano tardi impareranno forse un po' di rispetto".
Mi sono improvvisamente materializzato in prima fila.
Nyman entra senza cerimonie, affonda le dita tra i tasti senza neanche cercare la posizione più comoda per sedersi: che calzini!
Già... "che calzini!".
È questa la prima cosa che ho pensato ascoltando Michael Nyman a pochi passi da me.
L'artista si era tuffato improvvisamente nelle note, mettendo il piede destro sui pedali del piano e lasciando il sinistro in comodità... era seduto in una posizione che dichiarava estro e simpatia, mettendo in mostra degli eccentrici calzini... ma la distrazione è durata poco, in qualche istante eravamo già tutti immersi nella musica.
Avevo
previsto di poter sentire dei solchi sulle guance, durante l'esecuzione
di brani tipo "The Morrow" o "The Departure"... non avevo immaginato,
però, di potermi commuovere anche per brani "sconosciuti".
Un'esperienza meravigliosa, un concerto intenso in cui l'artista non si è risparmiato, nonostante l'evidente stanchezza.
Il clima era tranquillo ma immaginavo l'avrebbero blindato, subito dopo l'esibizione, invece... me lo son ritrovato di fronte!
Ho voluto ringraziarlo, nello stringergli la mano, e ci ho tenuto a dirgli che la sua musica, tra altre cose, è in grado di rendere la gente migliore.
Thank you so much, Mr. Nyman, hopefully we'll meet again.