Bitritto (BA) - 19 Marzo 2015 - Tributo a Pino Daniele.
Ho avuto la fortuna di crescere a stretto contatto con numerosi musicisti, ed alcuni di questi crescevano con me.
Ho sempre adorato la musica, e l'ho seguita fin da ragazzino, in maniera più o meno attiva.
Ho sempre adorato la musica, e l'ho seguita fin da ragazzino, in maniera più o meno attiva.
Tra gli amici di sempre posso annoverare delle personcine che mi han fatto compagnia nei modi più divertenti, sono incluse, tra questi, le intere giornate nei garage, le notti in scantinati insonorizzati da cartoni delle uova, i giri in centro per ammirare strumenti allora inaccessibili...
Altra fortuna inestimabile è stata quella di avere, tra i più cari, amici con la voglia di suonare, e non con quella di imitare... mi trovavo ad ascoltare Jamiroquai, Nirvana, Mozart, Antonio Carlos Jobim, davvero qualsiasi cosa, anche inediti da esperimenti improvvisati.
Una delle costanti di quegli anni era Pino Daniele.
Ma gli anni passano, ci si tuffa nella ressa del quotidiano e si prendono strade diverse. Ognuno continua a fare ciò che ama come può, raccogliendo porte in faccia e successi, e rimane, nel profondo, il senso nostalgico delle esperienze che ci facevno crescere senza darci il tempo per prenderne atto.
Come in ogni festa, come per ogni tributo su palco, ho visto ieri tante persone, tutte dedite al far di tutto per ottenere il meglio. Meritevoli, tutti.
Ma è stata una in particolare, la cosa che ha ripagato ogni schiaffo di vento gelido: vedere sul palco i ragazzi dello scantinato. E rivederli insieme.
Probabilmente lo eran tutti, ragazzi da scantinato, ma tra pensieri e foto... non me ne vogliano gli altri, ho riservato a loro la poca concentrazione del fine giornata.
E in pochi brani, rivivendo valanghe di ricordi, ho immaginato come potrà essere stato per loro, nuovamente impegnati, lì... l'un dall'altro ad uno strumento di distanza.
Ed è stata musica.