Passa ai contenuti principali

Physis kriptesthai philei

Riflettendo con Pierre su interpretazioni, obiettività, fraintendimenti:

"Sei come un libro aperto", si sente, a volte… ed ancora più spesso si sente riportare dialoghi come fossero pagine strappate all’enciclopedia. Ma le persone… possono essere come libri?

Il banale parallelismo tra persone e testi è offerto da numerosi studiosi, e le letture del momento (quello appena  passato) mi portano a riflettere (quindi condividere) sul problema ermenautico che ne consegue:
Quanto l’interpretazione (obiettiva) di un testo dipende dal punto di vista dell’interprete?

Dato di fatto è la presenza di una volontà dell’autore, di ciò che ha voluto dire, contrapposta ad un’autonomia propria del testo.

Si pensi ad un testo antico, “all’evidenziare l’illusione che si può nutrire nei confronti dell’obbiettività dello storico, ed all’influenza, sulle sue interpretazioni, delle sue passioni, dei suoi rancori, della sua situazione sociale e delle sue opzioni filosofiche.”

Si pensi “al pericolo del relativismo ed all’accettazione di una condizione che vede, da una parte, l’esegeta incapace di sapere veramente che cosa voleva dire l’autore e, dall’altra (ed è la cosa principale), l’autore in quanto tale che non esiste più.”

Hadot dice anche che “da qui, si possono formulare interpretazioni in cui si dice qualunque cosa a proposito di chiunque… che possono portare implicazioni che sfuggono alla volontà dell’autore.”

« Sappiamo forse ciò che volevamo dire, ma non sappiamo se dicevamo solo questo. Si dice sempre più di “questo” »   [André Gide]

E prosegue con: “Il problema dell’obiettività scientifica è estremamente interessante anche dal punto di vista degli esercizi spirituali. Da Aristotele in poi, si è ammesso che la scienza deve essere disinteressata. Chi studia un testo o i microbi o le stelle deve liberarsi dalla sua soggettività. Così gli studiosi che hanno il raro coraggio di riconoscere che si sono sbagliati in un caso particolare, o che cercano di non lasciarsi influenzare dai propri pregiudizi personali, compiono un esercizio spirituale di distacco da se stessi. Diciamo che l’obiettività è una virtù, per altro molto ardua da praticare. Bisogna sbarazzarsi della parzialità dell’io individuale e passionale per elevarsi all’universalità dell’io razionale. Il distacco da sé è un atteggiamento morale che si dovrebbe esigere dal politico come dallo studioso.”

Poi la parte che preferisco: “La scrittura della storia, come probabilmente, d’altronde, di ogni attività umana, dovrà essere una coincidentia oppositorum che tenti di rispondere a due esigenze contrarie, altrettanto urgenti: per percepire e valutare la realtà storica, occorrerà un impegno cosciente e totale dell’io, da una parte, e dall’altra un distacco totale dell’io, un’obiettività e imparzialità intenzionali. Secondo me è solo l’ascesi del rigore scientifico, questo distacco da sé che impone un giudizio obiettivo e imparziale, a poterci dare il diritto di coinvolgere noi stessi nella storia, di darle un significato esistenziale.”

La riflessione dunque, ormai estesa al concetto di verità, passa per le preoccupazioni in merito ad anacronismi e ricollocamenti:

"Ciò significa che non serve a niente deformare il senso di un testo per cercare di adattarlo alle esigenze della vita moderna, o alle aspirazioni interiori, ecc. Il primo dovere è anzitutto avere di mira l’obiettività."
"Tuttavia, come diceva Aristotele a proposito del piacere, al tentativo di obiettività si aggiunge un supplemento, un sovrappiù, che è la possibilità di trovare il proprio nutrimento spirituale. Questa volta, in un certo senso, si è coinvolti nell’interpretazione. Se si cerca di capire obiettivamente un testo, credo che si possa essere indotti poi, quasi spontaneamente, a scoprirne il significato umano, cioè a inserirlo, anche se esso non è affatto edificante, nella problematica generale dell’umanità, dell’uomo."

"In realtà, il senso voluto dall’autore antico non è mai attuale. È antico, punto e basta. Può assumere per noi un significato attuale nella misura in cui può apparirci, per esempio, come la fonte di certe idee attuali, o soprattutto perchè può ispirarci un atteggiamento attuale, tale o talaltro atto interiore, tale o talaltro esercizio spirituale. Bisogna dunque distinguere l’atteggiamento concreto attualizzabile dall’ideologia che lo giustificava nel passato. Per attualizzare un messaggio dell’Antichità, occorre liberarlo da tutto ciò che caratterizza la sua epoca, occorre demitologizzarlo…"

Messi da parte il rigore, ed il mio debole per Hadot, rimango a riflettere, in parallelo, sulle altre naturali forme di comunicazione…

"Physis kriptesthai philei" ["La natura ama nascondersi" - Eraclito]

Possono, dunque, le persone essere come libri?!?

A voi…

V.

Ecco i post più letti del blog:

Funk Duo nel centro di Bari

"Funk 2uo": Vincenzo Gentile (tastiere) - Elio Arcieri (Voce) Di nuovo nel centro cittadino, di nuovo per la musica live, di nuovo al That's All. Ieri ero lì con amici per ascoltare i "Funk 2uo", duo di musicisti che prende vita dalla voce di Elio Arcieri e dalle tastiere di Vincenzo Gentile, e che propone la sua selezione di "funk, soul, lounge-bossa e jazz" attraverso brani di Jamiroquai, Terence Trent D'Arby, Pino Daniele, Sting e tanti altri... adattati al progetto musicale in maniera molto, molto interessante. L'interpretazione di alcuni brani è molto personalizzata, qualche fan degli artisti ripresi potrebbe non esserne entusiasta ma, soggettività a parte, lo spettacolo offerto è davvero ottimo: la voce, che conoscevo appena, è stata una piacevole conferma, coinvolgendo non poca curiosità (specialmente durante una bellissima "Set them free"); mentre le tastiere erano sotto le mani di una conoscenza trentennale, ed

TEDx Taranto - Sulle nuvole viaggiano le idee...

Giulia Innocenzi intervista il direttore artistico dell'evento. "Ideas worth spreading". Sono le parole che racchiudono i principi del marchio TED , un acronimo molto famoso che, se non conoscete, meriterebbe una piccola ricerca: troverete tantissime pagine, più o meno ufficali, che spiegano in dettaglio cos'è esattamente il TED ... e poi vi si aprirà un mondo di contenuti che viaggiano tra i mondi " Technology Entertainment Design ". In questo caso trattavasi di un evento indipendente, legato al già citato format, organizzato da un gruppo di giovanissimi pugliesi che, armati di una passione per la cultura davvero sorprendente, hanno invitato professionisti ed attivisti di diversi settori a divulgare scienza, arte, sport, idee, studi su nuove tecnologie e progetti umanitari. Hanno aperto l'evento il bravissimo musicista Marco Schnabl (di cui sono immediatamente diventato fan), con una splendida performance ( link al suo ultimo lavoro ), e l

Test Sony FE 28mm f/2 (SEL28F20)

Oggi un post di fotografia... Il "SEL28F20" è un obiettivo grandangolare , lanciato sul mercato da Sony nel 2015 e che va ad aggiungersi al crescente parco ottiche per fotocamere mirrorless dotate del "giovane" attacco di tipo "E" ( E-mount ). Nello specifico si tratta di un obiettivo per macchine con sensori full-frame , avente una lunghezza focale di 28mm (angolo di campo pari a 75.3°), con un diaframma ad apertura circolare da 9 lamelle avente l'apertura massima di f/2 e quella minima di f/22. Lo schema ottico prevede 9 elementi in 8 gruppi di lenti, il tutto racchiuso in un barilotto estremamente compatto che misura 64x60mm (escludendo il paraluce a petalo, fornito in dotazione) e pesa 200g . La struttura adotta un design resistente a polvere ed umidità che rappresenta un interessante valore aggiunto, specie se si considera che i 28mm sono una delle lunghezze focali d'elezione per generi quali street-photography, reportage