Quanto è libera l’arte? E quanto l’esser liberi ci permette di creare?
Quando incontri G. percepisci come la ricerca, quella vera, possa andare ben oltre il risultato.
Conoscono G. perché ha scritto, perché l’ha fatto in pubblico, ed è “lo scrittore” che il paese cerca, in quell’ateo fiducioso che scrittore non si chiama, e che pure, mai nega un buon racconto.
Sa che la cultura, quella utile che alcuni chiamano “crescita”, è un percorso di confronto.
E ci prova, tra i turisti, a spiegare come il leggere sia un’arte più alta dello scrivere, perché richiede una modestia superiore.
È il racconto per il quale userà una piccola porzione del nostro tempo, per la quale, puntualmente… ringrazierà.