Un pensiero di fine anno lo immagino perchè è sempre giusto ringraziare: per le parole, per i sorrisi, per la compagnia ed i bicchieri di vino, per il cibo condiviso e per gli insegnamenti. Per ogni stretta di mano, o passo, per l'opportunità d'ogni ricchezza, sia essa data o ricevuta.
Non un altro augurio di speranza, non un "buon anno" per ciò che non sappiamo, ma un sorriso, per ciò che conosciamo, poichè quello... ci ricorda che possiamo.
E lo immagino anche come i versi che vi affido, e vi auguro ancora, di ottenere le vostre rivoluzioni, affinchè il meglio per voi parta da voi stessi.
Namaste,
V.
Amo sviluppare la mia coscienza per capire perchè sono vivo,
cos’è il mio corpo, e cosa devo fare per cooperare con i disegni dell’universo.
Non mi piace la gente che accumula informazioni inutili e si crea false forme di comportamenti, plagiata da personalità importanti.
Mi piace rispettare gli altri, non per via delle deviazioni narcisistiche della loro personalità, ma per come si sono evolute interiormente.
Non mi piace la gente la cui mente non sa riposare in silenzio,
il cui cuore critica gli altri senza sosta,
la cui sessualità è perennemente insoddisfatta,
il cui corpo s’intossica senza saper apprezzare di essere vivo.
Ogni secondo di vita è un regalo sublime.
Mi piace invecchiare perchè il tempo dissolve il superfluo e conserva l’essenziale.
Non mi piace la gente che per retaggi infantili trasforma le bugie in superstizioni.
Non mi piace che ci sia un papa che predica senza condividere la sua anima con una “papessa”.
Non mi piace che la religione sia nelle mani di uomini che disprezzano le donne.
Amo collaborare e non competere.
Mi piace scoprire in ogni essere quella gioia eterna che potremmo chiamare dio interiore.
Non mi piace l’arte che serve solo a celebrare il suo autore.
Mi piace l’arte utile per guarire.
Non mi piacciono le persone eccessivamente stupide.
Mi piace tutto ciò che provoca il sorriso.
Mi piace affrontare, volontariamente, la mia sofferenza, con l’obiettivo di espandere la mia coscienza.
[Por Osmar - A. Jodorowsky]