TORNO DAL CINEMA:
"12 anni schiavo" fa incazzare.
Ma non fa incazzare per le coreografie di frustate...
oggi il male è incarnato diversamente e c'ha la cravatta
verde... fa incazzare perchè è la punta di diamante del
festival del cinema piallato.
Fa incazzare perchè tutte le nomination sono a
conferma del fatto che è l'etichetta, la cosa che ancora conta
maggiormente.
E poi fa incazzare perchè ci piazzano l'attore
feticcio (Fassbender, feticcio per cosa poi?), nel ruolo che,
paradossalmente, ha la carica emotiva più alta; perchè sistemano, e neanche impegnandosi, il
co-produttore a fare l'eroe; perchè prende delle presenze dal profilo
decisamente alto, e ne snatura talmente tanto il calibro... da farle
risultare quasi fuori luogo, inopportune, surclassate.
...penso a Paul Giamatti, che è capace di
preziose interpretazioni che hanno come punti di forza un sapore
talmente genuino da sembrare "semplice"; e penso a Benedict
Cumberbatch, la rivelazione che da un paio di stagioni regna con
sarcasmo sull'investigazione all'inglese... PERFETTO PER 3 RIPRESE!
Talmente perfetto che, guarda guarda, 2 di queste finiscono nel
trailer! Ma noooo, non possono mica sfruttare così il
mainstream! Qui c'è in gioco un tema serio! Sicuramente
volevano dimostrare che regge bene anche il peso di tutte le lettere
cubitali sulla collina di L.A. ... (leggete: "Hey! se l'han
fatto quelli di Star Trek, possiamo farlo anche noi! Fatelo
rimbalzare dal futuro nel passato, toglietegli i superpoteri, e
dategli una Bibbia!!!" - Ti stimo, Ben - ndr).
Cenni sui movimenti dell'abolizionismo?!? Naaa...
"12 anni schiavo" è il prototipo del
prodotto di quel tema: packaging PERFETTO.
Ma soprattutto, contrariamente a quanto sostenuto dagli
slogan: è qualche dozzina di Parsec lontano da "Django
unchained". Ne mangia la polvere, ci si infila dietro, nella
scia, e manco si degna di ringraziare.