Una grandezza. Bellezza soggettiva come sa esserlo il collettivismo romano, e bellezza sfuggente, che feroce violenta lo sguardo esperto, posato su posti incantevoli e ricchi…. forse troppo. È Roma come andrebbe solo vista, e maestria della macchina da presa in un cartoccio di storie… e di storia. La grande bellezza è al contempo scrittore, vissuto e scritto, è la delicatezza degli incontri tra luci ed arte, è la dannazione dell’essere sensibili e l’intenzione di rimanerlo, da soli. Praticamente è poesia, ma servita fredda, nel locale più indegno. C’è la vita: musica, sesso, arte, due ragazzi che si baciano per dieci giorni, un pallone… e vi farà sorridere e storcere il naso, annoiare un po’ e, per tutti quelli che hanno pezzi di cuore fuggiti a Roma… farà incazzare non poco. C’è la vita, quindi emoziona, è un film da vedere, forse da rivedere. Toni Servillo è fantastico: Jep ricerca, con formidabile sfortuna, la grande bellezza in ogni dettaglio… riesce a render
UN BLOG PER PASSARE IL TEMPO TRATTANDO DI TECNOLOGIA, FOTOGRAFIA, COMUNICAZIONE, KENSHO.