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Visualizzazione dei post da 2013

Rush: sorpasso tra schermi

Non sono un intenditore di motori, fanatico di automobili o adoratore della F1. Mi piace il senso della velocità, assistere alle sfide, sorridere dei tanti intricati tecnicismi... e mi piace guidare l'auto. Non so se Ron Howard sia un fanatico delle corse, non so neanche se abitualmente guidi... ma solamente che ha deciso di fare un altro film, ambientato in un periodo in cui lui era impegnato a fare da giovane tappetino in una serie televisiva, lo ha fatto forse per dirci cosa lui viveva fuori dal piccolo schermo, in quel periodo, e cosa lo faceva emozionare, o forse per farci emozionare e basta. E l'ha fatto in un'opera talmente grande, da rendere ancora una volta il personaggio di Richie Cunningham irriconoscibile. Rush, il sorpasso, è un film che aggancia le cinture sulle poltrone e trascina di colpo dal salotto alla tribuna più alta, con vista sulla vita di alcune persone, strappa da ciò che è da sempre legato al piccolo schermo, dai miti di un recente pas

Riddick-holo!

Troppo spesso ormai, alcuni dettagli importanti dei film si capiscono anche dai trailer: Vin Diesel e un cane. Vin Diesel è un cane. Talvolta però, anche i centrifugati Sci-Fi offrono colpi di scena: Vin Diesel e un cane; Vin Diesel è un cane; >>> il cane è nettamente superiore a Vin Diesel. L'unico motivo per cui ha senso parlare di questo film è il consiglio di vedere il primo capitolo della saga, e solo quello: passato in sordina, specialmente in Italia, ma subito cult per gli appassionati, "Pitch Black", (2000) che riprende magistralmente la location di Interceptor (Mad Max) per un progetto del tutto nuovo, low-budget, che diventerà poi un successo intermediatico (i 2 prequel, 2 videogames, un discreto OAV di animazione). Il primo prequel (The Chronicles of the Riddick), nonostante degli elementi dalle grosse potenzialità... fu un disastro epocale, tanta spesa e poca resa. Il secondo frittatone è decisamente meglio... ma non vale un b

Elysium (aka Matt-Max!)

Hummm...c'è qualcosa che non convince fin dall'inizio... vediamo... "Parigi in autunno. Gli ultimi mesi dell'anno...e la fine del millennio. In questa città ho molti ricordi: bar, musica, amore e morte." [George Stobbart –1999] "Senza emozioni il tempo è solo un orologio che fa tic tac." [Equilibrium - 2003] "Basta sognare i Campi Elisi, ora ce li costruiamo, e ci andiamo a vivere,tanto la Terra orma è 'na monnezza!! E ci lasciamo quelli che non si possono permettere un deodorante!" [Sceneggiatura di Elysium - 2013] Grosso modo è così che viene proposto lo scenario: la terra è ormai un'unica favela, e chi la abita non ha il diritto a delle cure ed unavita decente. I ricconi si sono tutti trasferiti sulla Cittadella, ah no, scusate quello era Mass Effect... ok si sono trasferiti su un qualcosa (in orbita) IDENTICA alla Cittadella di Mass Effect, solo meno fallica. Lassù hanno le capsule mediche, avete presente quel

"La grande bellezza": una bellezza per misurare

Una grandezza. Bellezza soggettiva come sa esserlo il collettivismo romano, e bellezza sfuggente, che feroce violenta lo sguardo esperto, posato su posti incantevoli e ricchi…. forse troppo. È Roma come andrebbe solo vista, e maestria della macchina da presa in un cartoccio di storie… e di storia. La grande bellezza è al contempo scrittore, vissuto e scritto, è la delicatezza degli incontri tra luci ed arte, è la dannazione dell’essere sensibili e l’intenzione di rimanerlo, da soli. Praticamente è poesia, ma servita fredda, nel locale più indegno. C’è la vita: musica, sesso, arte, due ragazzi che si baciano per dieci giorni, un pallone… e vi farà sorridere e storcere il naso, annoiare un po’ e, per tutti quelli che hanno pezzi di cuore fuggiti a Roma… farà incazzare non poco. C’è la vita, quindi emoziona, è un film da vedere, forse da rivedere. Toni Servillo è fantastico: Jep ricerca, con formidabile sfortuna, la grande bellezza in ogni dettaglio… riesce a render

Intervalli...

"Con le note non me la cavo meglio di molti pianisti. Ma gli intervalli tra le note… ah, è là che risiede l’arte!" [Artur Schnabel]

Incontri… su strada

Quanto è libera l’arte? E quanto l’esser liberi ci permette di creare? Quando incontri G. percepisci come la ricerca, quella vera, possa andare ben oltre il risultato. Conoscono G. perché ha scritto, perché l’ha fatto in pubblico, ed è “lo scrittore” che il paese cerca, in quell’ateo fiducioso che scrittore non si chiama, e che pure, mai nega un buon racconto. Sa che la cultura, quella utile che alcuni chiamano “crescita”, è un percorso di confronto. E ci prova, tra i turisti, a spiegare come il leggere sia un’arte più alta dello scrivere, perché richiede una modestia superiore. È il racconto per il quale userà una piccola porzione del nostro tempo, per la quale, puntualmente… ringrazierà. Ringrazio G. Per aver interrotto il suo pasto, per l’accortezza di non voler annoiare, per la stretta di mano, per l’invito a cercare.

Filtro zen sul giardino di strada

In un quaritere qualunque, sotto una casa qualunque.Lì, dove ci portano i cani. Perchè a loro piace restare, giocare, ascoltare. Lì, dove quelli senza casa abbandonano bottiglie vuote, resti d’ogni gesto ed abiti dismessi. E dove i fortunati vogliono i loro cassonetti. E ripetutamente passa, l’erede del pianeta. Tanto di fretta da lasciare inosservato ciò che vuole. E penso: “Il mondo è la propria magia” [Shunryu Suzuki]

Il pensiero di un grazie su note jazz

Il pensiero di un grazie su note jazz, possibilmente, da un uomo qualunque: "Vorrei ringraziare ancora una volta il re del jazz Herbie Hancock e sua moglie Gigi per avere percorso tutta la strada dagli Stati Uniti fin qui, nonostante i loro tanti impegni, per celebrare quest'occasione insieme con noi. Superando le numerose sfide della vita, Herbie ha creato dei pezzi musicali che in tutto il mondo smuovono i cuori delle persone. Ha lavorato molto duramente. Questo è qualcosa che tutti voi dovreste apprezzare. Vorrei congratularmi caldamente con lui ancora una volta per i 12 Grammy Awards che ha vinto durante la sua illustre carriera. Sono così felice ed orgoglioso di vedere un numero sempre maggiore di membri raggiungere meravigliosi risultati nei campi più diversi. Una delle migliori qualità di Herbie è il suo senso di gratitudine, una caratteristica propria di tutti gli individui ammirevoli. Coloro che mancano di gratitudine sono persone arroganti e corrotte. Negli 80 a

The Impossible: bel titolo!

Molti diranno che è strappalacrime, molti diranno che è romanzato, molti (come gli idioti che rideranno dall'inizio finchè la prima scena cruda li prenderà a schiaffi) diranno che è scontato.  Poco importa. E' da vedere. Ed è da vedere sul grande schermo, poichè è un'esperienza che raramente troviamo nel cinema (quello tecnico), che, con inquadrature splendide e dettagli che prendono a pugni nello stomaco riportano subito al titolo perfetto: cosa è impossibile? E' impossibile pretendere che tutti tentino di sollevarsi un po' dal quotidiano? E' impossibile credere che anche i disastri possano lasciare possibilità alla fortuna? E' impossibile credere nelle persone? Nella tecnologia impugnata? E' impossibile pretendere che il 2004 non sembri per tutti così lontano?!? Il film apre con una data, ed il regista spinge lì, velocemente. Escludendo qualche meraviglioso primo piano, non è un film che andrete a vedere per uscire dalla sala sor

Scrivere è anche questo... (Charles Warnke)

Esci con una ragazza che non legge: "Fallo, perchè una ragazza che legge conosce la sintassi. La letteratura le ha insegnato che i momenti di tenerezza si presentano ad intervalli sporadici ma riconoscibili, e che la vita non è piatta; lei sa ed esige, di conseguenza, che il fluire della vita venga con una corrente di delusione. Una ragazza che ha letto le regole della sintassi conosce le pause irregolari - l'esitazione in un respiro che vacilla - che affiancano la menzogna. Conosce la differenza tra un episodio di rabbia isolato e le abitudini che si afferrano a qualcuno il cui amaro cinismo continua, senza ragione e senza proposito, anche dopo che lei ha fatto le valigie e pronunciato un insicuro addio. E' chiaro che nella sua vita non saranno altro che punti di sospensione, non tappe, e per questo segue il suo cammino, perché la sintassi le permette di riconoscere il ritmo e la cadenza di una vita ben vissuta." Eeehhhh...BAM! Scrivere è anche questo. Cha

La migliore offerta

Consiglio "La migliore offerta", dopo averci pensato un po' su... Bello. Difficile classificarlo: love-thriller, trattato di chimica, saggio sui desideri, inno alla vita... ed oltre. E poco importa, se è vero che "in ogni falso si nasconde sempre qualcosa di autentico". Che si sia fedeli a Tornatore o meno, la pellicola merita di essere... "valutata con perizia". Fantastico, a mio avviso, Geoffrey Rush... decisamente in ombra Donald Southerland, da scoprire Sylvia Hoeks : il film prende la forza di un adulto e la mette nella testa di un bambino, poi copre tutto, ovvero il genuino "automa" che ne deriva, con un po' di polvere, di quella che ci si infila nel naso ogni giorno. E così, ritmo e colonna sonora invadono i pensieri come e quanto Claire Ibettson, una meravigliosa figura femminile che, purtroppo, la maggior parte del pubblico definirà come desiderio stereotipato e fulcro dell'opera... Per i delfini più curios