Content Marketing: la comunicazione che muove il web
Contenuti: un ritorno della corona?
Ciò che i protagonisti del web cercano, praticamente da
sempre, sono i risultati: visitatori, interazioni, decisioni.
Ma il web non è sempre stato legato al marketing come lo è
oggi, c’era una volta un web fatto di grovigli d’ipertesto, newsgroup e
netiquette che, almeno in superficie, guidava in maniera più trasparente verso
la raccolta delle informazioni specifiche, un web che usava la ricerca per
raggiungere quello che è sempre stato (almeno idealisticamente) l’elemento
costitutivo più importante di internet stesso: i contenuti.
(Era il 1996, quando un profetico Mr. Bill Gates iniziò a
pronunciare una delle frasi più famose che riguardano questo settore: “Content
is King”).
Oggi, dopo ere tecnologiche, la situazione è ben diversa:
dopo aver assistito a diverse rivoluzioni del web ed alle relative
trasformazioni dei modi di fruizione… l’accento torna a posarsi sui contenuti,
per troppo tempo svalutati, impoveriti e declassati.
Il ritorno alla valorizzazione degli articoli, e dei
contenuti in generale, è un trend importante già da diverso tempo ed in
continua evoluzione.
Dalla SEO alla ranking battle royale…
Le strategie SEO che posizionavano il focus sui contenuti, nascevano
quando il web era vecchio di appena una decina d’anni (o poco più) ma aveva già
una mole di dati e numeri abbastanza importanti, tali da rendere le
ottimizzazioni per le ricerche un fattore determinante per l’intera popolazione
digitale.
Negli anni, poi, il mercato della comunicazione digitale ed il
web si sono riempiti di echi della parola SEO, una serie di tecniche che ha
coinvolto sempre più settori e specialisti, toccando le strutture dei siti web
ed i contenuti stessi, fin dalla loro ideazione, e che ha di fatto portato
molti a compiere un primo passo verso la valorizzazione dei contenuti, anche se
con un valore aggiunto che, inizialmente, è stato solo di forma.
Ma il web, con in testa Google, non ha mai smesso di
cambiare (e di cambiarci): se prima si limitava a poche indicazioni, per una ricerca
un po’ più precisa… oggi ci fornisce strumenti, criteri e linee guida che
definiscono in buona parte la sua stessa architettura. Partendo da questi
criteri, la guerra al posizionamento prosegue incessante, con strumenti sempre
più sofisticati e la speranza di innescare miglioramenti etici ed esperienziali
per tutta la rete.
Tutto iniziò penalizzando contenuti duplicati e pratiche
scorrette, poi nacquero i criteri pensati per premiare i contenuti fruibili
velocemente, poi si è data priorità ai contenuti più adatti per i nostri smartphone
e per le tecnologie del mondo in mobilità, fino ad oggi (e non sarà la fine),
momento in cui si raccolgono metriche di valutazione dei contenuti inerenti
l’impaginazione, il potenziale di interazione, l’accessibilità e, non per
ultimi, la pertinenza e l’attendibilità dei contenuti stessi.
Ve lo immaginate un web senza bisogno di debunkers?
Potrebbe non essere un sogno…
Passando per il Content Marketing: l’evoluzione di un articolo
In tutto il percorso, il fulcro della leva che aziona il
sistema è sempre rimasto lo stesso: i contenuti!
Oggi, l’evoluzione dei contenuti non è più un’opzione, non
per chi intenda giocare come player di livello e, con il contenuto che sta
tornando ad essere il Re, il ruolo di primo cavaliere è affidato al Content
Marketing.
Definiamo, con “Content Marketing”, una produzione di
contenuti volta a popolare ed arricchire una propria risorsa/presenza sul web,
con l’intento di far crescere all’unisono il pubblico che ne fruisce e la
risorsa stessa (pensiamo ai post di un blog personale, alla sezione news di un sito
aziendale, al magazine di un portale web ed alle recensioni o alle guide
audiovisive di supporto che si possono trovare in un e-commerce, o comunque
legate a progetti commerciali).
Le forme del Content Marketing
Ma verso cosa si punta il dito, nello specifico, quando si
prende in considerazione una strategia di Content Marketing?
Il Content Marketing è un universo, è difficile trattarlo senza
parlare di complesse strategie, strutture di comunicazione, tecnologie e
pianificazioni; la tavola periodica raffigurata di seguito è in grado di dare
un’idea della vastità dell’argomento.
(immagine pubblicata e condivisa da Econsultancy Ltd. –
Devised & Designed By Chris Lake)
Le forme assunte dai contenuti saranno sicuramente
dipendenti dalla strategia a monte, dovranno essere calzanti per
l’identità/realtà che li dovrà produrre (o distribuire) e, a seconda delle
circostanze, potranno interessare una o più macro-aree: come l’intrattenimento,
l’informazione, la formazione o la vendita.
Tutte le caratteristiche dei contenuti saranno, inoltre,
dipendenti dai relativi target di interesse, il dialogo con i fruitori dei
contenuti, accuratamente profilati, dovrà rimanere una priorità per chi produce
il materiale da pubblicare, poiché si starà parlando con un intero bacino di
potenziali clienti e/o promotori.
Se ben gestita, la strategia di Content Marketing potrà essere il punto di partenza per un percorso del tutto nuovo legato al Digital Marketing: che sia un progetto di Personal Branding, di Employee Engagement o di apertura a nuovi canali di business.
E come viene costruita questa attività?
Il Content Marketing è, di fatto, prodotto da un insieme di strumenti:
al suo interno troveremo componenti di analisi dei numeri, componenti tecniche
prese in prestito da diversi settori dell’ICT, componenti di capacità creative e
componenti di carattere economico.
La complessità di una strategia di Content Marketing è
dovuta alla sua duplice natura: le pianificazioni dovranno, infatti, occuparsi
di educare, intrattenere, divertire, informare… da una parte, mentre dall’altra
si inseguiranno obbiettivi come l’aumento dei visitatori, la Lead Generation di
qualità, l’incremento di fatturato e la fidelizzazione dei clienti.
Nonostante le difficoltà, il mercato italiano si presta
benissimo a questo tipo di approccio alla distribuzione pro-engagement: pensate
a tutte le biodiversità, alle tradizioni locali, all’enogastronomia, al
patrimonio artistico e storico ed a tutte le eccellenze dei tantissimi settori
in cui l’Italia ha brillato per anni, dalle maestranze dell’artigianato ai
designer della moda.
Tutto ciò è linfa vitale per i Content Creators, soprattutto
perché vengono aperte infinite strade per un’attività peculiare, che gli
italiani sanno fare bene da sempre: lo Storytelling.
D’altra parte, il mercato italiano deve confrontarsi con
strumenti ed investimenti sempre nuovi, a valle delle tante delusioni raccolte
da un settore che, nel ventennio precedente, era riempito di realtà che
pubblicizzavano male ed in maniera poco trasparente le potenzialità del web,
gravando su PMI e professionisti con costi per i quali ci sono stati pochissimi
ritorni.
La sfida di noi professionisti, oggi, è quella di riuscire a
spiegare alle aziende come e quanto una campagna di inbound marketing ben
progettata possa fare la differenza, finanche cambiando del tutto le sorti
delle realtà assistite.
Le motivazioni del Content Marketing
Solitamente, i professionisti di settore vengono sommersi dalle
domande dei clienti ed oggi, in queste domande, vengono sempre più spesso
coinvolti i “perché” legati al Content Marketing.
I motivi che dovrebbero portare l’attenzione sulla possibilità
di adottare strategie dedicate possono essere diversi, ad esempio:
· Se
pensiamo alle strutture sociali dei mercati, è ormai un dato di fatto che
questi siano tornai ad avere una composizione in cui il dialogo detiene
un’importanza di primo livello, con tutto ciò che ne consegue: Brand Awareness,
trasformazione di clienti in promoter, ricerca della riprova sociale…
· Osservando le relazioni tra target e forme pubblicitarie, ci rendiamo
facilmente conto di come siano ormai spesso sconvenienti molte di quelle forme
utilizzate per decenni, come i tormentoni o le costruzioni in cui un’azienda
parla con un tono di voce dall’alto verso il basso. Oggi, la persona, cliente o
potenziale tale, insegue altro: il coinvolgimento.
· Una buona campagna è
una campagna scalabile: uno dei grossi vantaggi delle strategie di inbound
marketing è dato dal fatto che queste possono prescindere dalle dimensioni
aziendali ed, in qualche verso, dai budget. Di certo il Content Marketing non
può essere considerato un’attività a costo zero, ma la produzione e le
caratteristiche dei contenuti sono assolutamente scalabili e questo permette,
quando ci si affida a professionisti di settore, di avere impatti sostenibili
sui budget, oltre ad una possibilità di rimodulazione quasi immediata.
Punti-chiave delle strategie e caratteristiche del contenuto
Dopo aver riflettuto sugli obiettivi di una strategia di
Content Marketing, prima di far scendere in campo le attività di SEO e
Storytelling, si dovranno inquadrare degli altri punti-chiave riguardanti non
solo la produzione di contenuti, ma anche la loro fruibilità, la distribuzione,
il target e la corretta gestione dei canali coinvolti.
Le attività di analisi e profilazione sono di grande
importanza, specialmente se si pensa al fatto che i contenuti digitali, in
linea di massima, avranno efficacia e scadenze molto più lunghe dei contenuti
legati all’advertising “tradizionale”.
· Linea
d’intrattenimento - La linea di contenuti che include l’intrattenimento si
sposa spesso con una linea informativa (più o meno sovrapposta), ed è quella
che più dovrà far leva sugli aspetti emozionali, che faranno da spinta: un
contenuto che emozionerà lascerà il segno, che diventi un contenuto virale (ben
venga!) o meno. Per questa linea si prenderanno in considerazione forme di
contenuto come i giochi (online) ed i contest (più o meno competitivi), gli
eventi e le conferenze, le news o pubblicità ad alto impatto emotivo, gli
articoli, i comunicati ed e-book mirati all’accrescimento della brand
awareness. Sempre più spesso, grazie alla diffusione degli approcci informali e
specialmente dopo il boom delle piattaforme di video-sharing, questa linea di
contenuti rientra in sovrapposizioni con le altre macro-aree, dando vita a
prodotti ibridi, talvolta categorizzati in maniera specifica (ad esempio,
l’infotainement).
· Linea
formativa - Solitamente questa linea di contenuti si distingue per i
connotati molto specifici dei contenuti stessi, che stimoleranno la parte
razionale del visitatore e cercheranno di affermare l’attendibilità del canale in
uso. In questi casi, si penserà a forme di contenuto come i seminari web, le pubblicazioni
di whitepapers ed articoli che commentano studi e trends, guide e tutorial
tecnici o altre forme dedicate all’approfondimento.
· Linea
commerciale - In ultima battuta, ma non di minor importanza, la linea di
contenuti che più spesso punta alla conversione, avvicinando i visitatori ai
prodotti e guidandoli verso le azioni. I contenuti di questa categoria, pur
avendo un taglio preciso e caratteristico, possono ormai spaziare e
diversificarsi molto più che in passato, vedremo quindi utilizzate recensioni e
classifiche, schede o interi video che esaltano specifiche tecniche di
prodotto, calcolatori e comparatori di prezzi, F.A.Q. e demo. Tutti strumenti
che possano esaudire il desiderio residuo di informazioni di un cliente, più o
meno vicino all’azione.
A valle di tutte le informazioni considerate, è facile
capire quanto l’universo del Content Marketing possa essere vasto, ed anche per
questo è importantissimo il know-how dei professionisti di settore, ai quali
affidare le proprie campagne.
Ci sono dati da analizzare, strategie da costruire ed
attività specialistiche di una complessità tecnica che, spesso, non è facilmente
percepibile dall’esterno; ma sarà tutto ciò a fare la differenza: per molti non
è difficile pensare ad una strategia efficiente, cosa ben diversa… è il realizzare
una strategia efficace.
In Italia sono sempre di più i professionisti e le PMI che,
dopo aver compreso l’importanza di attività come la SEO e lo Storytelling, si
avvicinano, oggi, a strategie più strutturate di Content Marketing.
E voi… siete già pronti?
“O t’elevi, o te levi” – [Proverbio romano.]
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